Un omaggio al grandissimo Leno è uscito in questi giorni un nuovo EP di 4 brani , 3 classici e 1 inedito registrati nel 2017 , per il progetto Riding into the Bluesland . Buon ascolto! #mississippiblues #deltablues #armonicablues #slideguitarr
“Una delle cose di vado più orgogliosa della mia carriera è essere riuscita ad immortalare Leno Landini nella mia musica.
Nel 2017 ero appena rientrata da un’avventura metafisica nel sud degli Stati Uniti, sulle strade del Blues, e per quanto Leno non fosse un vero fanatico del genere, è stato il primo a cui ho pensato da coinvolgere, anche se erano anni he non ci sentivamo, e quando abbiamo iniziato a provare ho capito che non avrei avuto bisogno di nient’altro.
In realtà pensai a lui anche perché per tutte le sensazioni e colori che avevo assorbito in quel viaggio avevo bisogno di qualcuno che avesse capacità interpretative a 360°, e che mi portasse anche un po’ fuori dal prevedibile a cui a volte il blues più rurale ti costringe.
Dopo la prima session il progetto “Delta Duet” divenne il nostro, anche se a lui questo nome non piaceva…era sempre un po’ restio a dedicarsi troppo alle musiche di altri, visto che è un compositore geniale, lui era come un’orchestra, ed era facile accostarsi a lui e risultare superflui.
Alla fine però nella semplicità delle armonie era dove tu riuscivi a decifrare la complessità delle sue architetture ritmiche e melodiche straordinarie.
Leno mi creava un tappeto magico su cui appoggiarmi e liberare la mia anima, suonare insieme era un trip assoluto, ed anche una grande spasso, perché la sua ironica selvaggia saggezza era quanto di più esilarante potevo chiedere.
Una compagnia avvolgente ed amorevole, e mi colpiva anche il fatto di come lui riuscisse a rivolgerla anche a gente non come noi..
Ma soprattutto adoravo le sue esplosioni di rabbia, il suo essere ribelle fino all’ultimo sospiro, la sua coerenza, la sua profonda fondamentalità.
La sua scomparsa ha creato veramente un buco nero, sta segnando la fine di un’epoca, in effetti a volte penso che non avrebbe potuto sopravvivere nell’aspra attualità contemporanea, a livello sociale e culturale.
Ma poi ricordo come era già staccato dal mondo, già viaggiava spiritualmente in modo avanzato rispetto molti, era una specie di Guru che con la sua armonica incitava le coscienze della gente, aveva un carisma invalicabile.
Ringrazio il destino che ci ha fatto incontrare ed ora per me è un privilegio preservare la magia che mi ha rivelato. ”
Francesca De Fazi